Sei un genitore di talento?

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Ebbene si, anche per essere genitori, ci vuole talento.

L’amore per i propri figli è innato, istintivo, primordiale per la protezione della specie. Spesso si crede che l’amore sia sufficiente a risolvere tutto, come una panacea. Share on X Purtroppo non è così. Serve talento che si ha, o si sviluppa. Come? Andando a scuola.

Molti genitori di oggi comprano libri, a volte li leggono, a volte no. Ma i libri spesso, sono desueti, non aggiornati alla situazione attuale. Perché così come la società e la tecnologia avanzano a velocità siderale, così, per essere sul pezzo, come genitori, dobbiamo sapere in profondità, qual è la società in cui sono immersi.

E se ho solo tanto tanto amore?

Vai a scuola.

A cosa ti servirà questa scuola?

A un sacco di cose, vediamone un po’ senza ordine cronologico:

  1. Focalizzare la natura del problema, quando emerge e il tipo di soluzione ideale
  2. Essere autorevole e guidare, fin dove ce n’è bisogno e non oltre
  3. Creare dei riferimenti sicuri che gli facciano riconoscere ciò che è buono da ciò che non lo è
  4. Riconoscere, rispettare, sostenere i suoi talenti e aiutarlo a svilupparli
  5. Creare la consapevolezza che la disciplina è soprattutto, autodisciplina
  6. Creare un ambiente amorevole
  7. Essere d’esempio come qualità di vita

Ora capirete che tutte queste cose non vanno sviluppate nella teoria, ma nella pratica, nella vostra vita di tutti i giorni.

Come pretendi che tuo figlio sia felice, se tu non lo sei? Share on X

Come pretendi che tuo figlio abbia una felice vita amorosa, se tu non sai trarre il meglio dal tuo rapporto di coppia o hai preconcetti negativi su  come sono le donne, gli uomini, il matrimonio, la convivenza?

Come pretendi che abbia un buon rapporto con i suoi talenti, se tu credi di non averne? Share on X

I figli sono spugne, qualsiasi cosa tu creda gliela trasmetti, in modo consapevole ed inconsapevole.

Se tu credi che la vita sia sacrificio, sia farsi il mazzo,  e se credi che questa fatica non sia mai ripagata abbastanza, cosa credi crederà tuo figlio? Potrà intraprendere tre  strade:

  • Decidere che non c’è alternativa e avere il tuo stesso destino ( ti fa piacere? Riflettici)
  • Decidere che tu non sei attendibile e crearsi una vita senza regole perché le tue gli stanno strette
  • Cercare una strada sua, con fatica, perché non ha punti di riferimento felici rallentando e a volte azzerando, le sue possibilità di realizzazione personale

Molti di quelli che fanno gli psicologi, gli psicanalisti,  gli psichiatri, i coach, sono persone che hanno cercato una soluzione al problema di genitori che li hanno messi al mondo, senza essere realmente preparati al compito più difficile della propria vita.

Lo ripeterò fino a finire l’inchiostro del mio pc: se non sei felice, non puoi trasmettere felicità, se non sei realizzato, non puoi insegnare a tuo figlio cosa è la realizzazione personale Share on X, se non ami ciò che ritieni importante che tuo figlio ami: la vita, il lavoro, l’umanità, il mondo,  non puoi trasmettere questo amore che non provi, a tuo figlio.

Per questo in genere a percorsi genitoriali, è bene affiancare un percorso di coaching individuale, perché un conto è aumentare le proprie competenze sul campo, un altro conto è sentirsi ok con se stessi.

Non c’è un momento perfetto per farlo, certo, prima è meglio è, ma l’importante è farlo.

Può essere prima che nascano i tuoi figli, quando sono nati, addirittura quando sono già grandi, perché i nostri figli ci amano, e quando diventano grandi, se ci vedono equilibrati, centrati, risolti, potranno rivalutare i nostri errori in un quadro più ampio in cui noi stessi siamo in crescita ed in evoluzione, e fare quei cambiamenti di rotta, se necessario, in qualsiasi momento della loro vita.  Non è mai troppo tardi, per essere risolti e felici.

A volte il compito di genitore può apparirci veramente immane, soprattutto data la società attuale, ma, come dice Will Smith, se devi costruire un muro immenso, tu non devi pensare al muro, ma solo ad un mattone per volta Share on X. E devi posare quel mattone nel miglior modo possibile e, un mattone dopo l’altro, quel muro sarà fatto.

Alla prossima

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