In questo articolo vi avevo già parlato dei terribili due anni.
In coda all’articolo precedente ho detto che vi avrei spiegato la differenza tra FARE ed ESSERE. Ovviamente a livello linguistico conoscete benissimo la differenza, ma nell’applicazione pratica di tutti i giorni cosa implica?
Qualche esempio
La vostra meravigliosa bimbetta di due anni e mezzo vi sta piantando l’ennesimo capriccio. Già prima dell’arrivo della sorellina neonata puntava i piedi e decideva cosa fare e non fare, come a volervi comandare. Ora è un’estorsione continua di richieste, non solo in contraddizione tra di loro “Voglio mangiare a tavola, ma in braccio. No, voglio mangiare al tavolino basso, ma mi devi imboccare!” ma dà proprio l’idea di non sapere cosa vuole. Bingo! Infatti, non sa cosa vuole. Sente il suo regno, la sua supremazia minacciata da un’entità sconosciuta, la sorellina, e non sa che pesci pigliare. Come riottenere quello che aveva prima? Non è assolutamente consapevole che il “prima” non esisterà più. Inoltre tira la corda della vostra pazienza oltre misura, portandovi a pensieri omicidi. Credetemi, è normale.
Ginevra, la bimbetta di due anni è mezzo, non è assolutamente consapevole di quello che sta succedendo. Se fosse un cane o un gatto, cercherebbe di marcare il territorio. Essendo una bimba cerca di proteggere il suo territorio nell’unico modo che sa: piange per un nonnulla, cerca di attirare l’attenzione, rifiuta il cambio del pannolino, il bagnetto e tutte le cose che prima erano semplcemente faticose perchè ormai pesa, diventano impossibili.
Ed ecco che allora il genitore intelligente cerca di fare una serie di cose:
- la distrae con dei giochi e cerca di portarla in bagno con le lusinghe
- le promette attenzioni particolari, se e dopo che avrà fatto il bagnetto
- le canta una canzoncina, le porge il gioco preferito
- le racconta una storia
- le parla di un ricordo bello
- le promette una pietanza che sa che lei adora
- la coccola e la blandisce
Quali sono le reazioni di lei? Strilla e piange come un’ossessa, mettendo a durissima prova il genitore che già patisce per stanchezza e la mancanza di una nottata di sonno completa.
Da che cosa è determinato questo comportamento, cosa è utile fare e cosa è dannoso fare.
Innanzitutto il bambino sente la stanchezza del genitore e dato che non la capisce cerca di interpretare in un modo tutto suo quello che succede. Sente il cambiamento come una minaccia e l’unico modo che gli viene in mente per avere attenzioni extra, che possano in qualche modo “rimettere le cose a posto” è fare i capricci. In più ricordiamolo, Ginevra ha due anni è mezzo, che , come ben sapete è considerata una pre-adolescenzza, sta diventando grande e non sa cosa succederà. Vuole affermare la sua personalità e tutto ciò che è intorno a lei è “MIO!!!!!”, soprattutto mamma e papà.
Dopo aver capito il perchè del suo comportamento del tutto privo di razionalità, andiamo a capire cosa non va fatto:
- dare spiegazioni inutili. Ha due anni e mezzo. Con tutto l’amore del mondo, anche se sa mangiare da sola, parla e vi risponde, non ha razionalità, è puro istinto, cosa spieghereste ad un gatto che vi monta sul tavolo con le zampine sporche? Un bel niente! Lo fareste scendere con un ordine secco e perentorio.
- blandirla. Cercate di rabbonirla. Perchè? Vi ha mandato fuori di testa con i suoi capricci e fate finta che va tutto bene, Non va tutto bene. Datele delle regole, come le dareste al gatto di casa. Non è per insultare la sua intelligenza, ma è per rispettare voi stessi. Spiegando sprecate fiato. Non c’è da spiegare. C’è SI e c’è NO! Punto. Non fate eccezioni, perchè con una preadolescente l’eccezione diventa una regola e dal dito passerà alla mano al piede e per voi sarà finita. Dato che non è razionale e non sa nulla della vita pratica, in men che non si dica, diventerà il capo della casa e quella cosa tanto graziosa che faceva che prima vi faceva ridere, domani vi farà impazzire Share on X.
Veniamo ora alla differenza tra il FARE e l’ESSERE.
Ginevra FA delle cose che non vanno bene. La tentazione sarebbe quella di sparare un giudizio netto su di lei dicendole ad esempio:”Ginevra, sei un macello, Mi fai diventare matta!” Se pure non capisce la parola “macello” e “matta” vede la vostra faccia, in più, conosce bene il verbo “sei”, perchè ve l’ha sentito pronunciare migliaia di volte con questa associazione”Ginevra, come sei bella, sei il mio angioletto, la mia principessa! “Sei bravissima quando fai così!” Potrei continuare con gli esempi, ma già questi sono sufficienti a capire.
Notate il “Sei bravissima quando fai così!” Le diciamo che se si comporta in un certo modo è ok, se non si comporta così, non è ok. Perchè? Perchè abbiamo espresso un giudizio. Non so quante volte l’avrò ripetuto ma ve lo ripeto ancora
- un bimbo che mangia non è bravo, nè bravissimo. E' un bimbo che mangia. Punto e stop. Share on XAltrimenti, quando non mangia che cosa è? Inappetente. I terribili due anni come sopravvivere? Share on Xe potrebbe avere dei disturbi alimentari da grande: anoressia, bulimia ecc.
- tutte le volte che usate il verbo fare/sentire, usatelo per voi stessi. Esempio: “Quando fai così ( comportamento buono o cattivo che sia) io sono/mi sento ( bene o male a seconda di ciò che provate”
- siate sinceri, non fate finta che sia ok, se ribollite di rabbia per i suoi capricci. Con le parole dite “Che hai amore santo?” e dentro sentite una voce che dice:”Se continui così vado al manicomio o ti butto dalla finestra!” Quale linguaggio credete che capisca meglio Ginevra? Quello che le dite a parole o quello che tutto il vostro corpo le dice? La seconda ovviamente!
Quindi, per sincerità intendo che dovete dire – a voce alta e non necessariamente alla vostra creatura – quello che sentite dentro, che riguarda il vostro stato d’animo e non fare finta che lei non possa capirvi. Non vi capirà per quello che dite, ma per le emozioni che provate, perchè una creatura di quell’età, è tutta un’emozione e quella è la cosa che capisce meglio! Liberatevi delle emozioni negative parlandone. “In questo momento mi sento… vorrei tanto… so che se ne parlo mi calmo e, magari, riesco anche a riderci su!” Se riuscite a riderci su, state un grandissimo pezzo avanti. Share on X
Vi sentite sovrastati dalla stanchezza, sentite di non avere più pazienza, sentite che un’altra serata di lotte e capricci sarebbe troppo? Ditelo a voce alta, esprimete le vostre emozioni. Lasciatevi ESSERE invece di esprimere giudizi su di voi e sulla creatura. Siete imperfetti, evviva!!! Non serve la perfezione, la casa pulita e ordinata i panni stirati per essere felici. Ci vuole quiete, calma e lasciare andare.
E’ un periodo, sembra un incubo, ma non durerà per sempre. Dopo non sarà il paradiso, ci saranno altri problemi e forse rimpiangerete questi.
Essere genitore è il mestiere più difficile del mondo e non c'è un libretto di istruzioni Share on X, ma una regola vale sopra a tutte. Non dimenticarti che anche tu, genitore, meriti amore, coccole, attenzioni. Non dimenticarti di te stesso.
Alla prossima
What a plrseuae to find someone who thinks through the issues