Le emozioni non sono create da circostanze esterne, ma da come vengono emotivamente gestite le circostanze esterne.
Mi spiego meglio: una giornata può essere vista bella o brutta a secondo delle cose che ci diciamo, delle cose che ci dicono gli altri, a cui segue una qualche nostra reazione, dalla nostra fisiologia (la respirazione, la postura, lo stato di salute) dal nosto focus, ovvero dal risultato che in quel momento ci sta a cuore di portare a casa.
Semplicistico? Sembrerebbe vero. Eppure anche se i dati immessi (la vita in tutte le sue sfaccettature) sembrano essere molteplici e imponderabili o imprevedibili, le nostre reazioni ad essi, lo sono e sono gestibili.
Imparare a gestire le proprie emozioni è una scelta di vita consapevole, per un modello di comportamento che induca nostra/o figlia/o a seguirci, perché vede che stiamo bene e che siamo sereni. A volte non capisco genitori che, magari fumano come turchi e poi dicono al proprio piccolo “Se ti azzardi a fumare vedi te che ti succede!” Ma non si accorgono di essere incongruenti? Il bambino non fa quello che gli dici di fare, ma segue te genitore come un modello. Se tu sei infelice, frustrato, arrabbiato, stressato, penserà che il modo giusto di essere sia il tuo, e tenderà a copiarti e a nulla servirà che a parole tu gli dica di essere diverso. Te lo ripeto, perché come genitori è difficile ammettere di trasmettere messaggi incongruenti e dannosi ai nostri figli, se non sei sereno, se non ti godi la vita, se fai poco o nulla per essere un po’ più consapevole e felice, difficilmente tuo figlio potrà esserlo, perché il modello di riferimento di come si fanno e non si fanno le cose, sei tu.
E come si fa a guidare con l’esempio se magari già i nostri genitori sono stati un modello, in questo senso, non proprio ideale? Semplice, si comincia ad essere capostipiti di un nuovo modello, più sano, più ecologico, più equilibrato. Vi ricordo sempre che la perfezione non esiste, quindi, tranquilli, non siamo parlando di un’utopia assurda, stiamo parlando di una qualità di vita superiore che non è data dal reddito, dal potere, dalla casa che hai, ma è data dalla tua capacità di essere grato di ciò che hai e godere delle piccole cose. Sembra un po’ la ricetta della nonna e in un certo senso lo è, vi sono molte connessioni tra la PNL e una certa filosofia orientale.
Se vuoi approfondire l’argomento ti consiglierò nei prossimi post un po’ di titoli che trovi online. Se invece vuoi fare un percorso per prepararti al mestiere più difficile e peggio pagato del mondo… essere genitori, contattami per fare un piano d’azione.